venerdì 17 febbraio 2017

Intervista al blogger: The Library of Belle


Oggi intervistiamo una blogger che si fa chiamare Belle, come il personaggio disneyano che più ama la lettura e i libri. Con lei parliamo di emozioni, immortalità e tanti (troppi?) libri del cuore. Trovate il suo blog qui


Benvenuta e grazie per aver accettato questa intervista. Chi sei nella vita di tutti i giorni?

Grazie mille a voi per questa bella iniziativa. Sono Belle (o meglio questo è lo pseudonimo che uso e no, non voglio rivelare il mio nome) e ho 28 anni. Sono una ragazza che si divide fra lavoro, lavoro e ancora lavoro e le persone a me care, viaggiando, quando possibile, perché non riesco a star ferma e conoscere, esplorare, mi fa sentire viva. Per il resto la mia vita è un caos, e ci vorrebbe una lunga seduta per parlarne ;)

 


Che posto hanno i libri nella tua vita?

Faccio un lavoro che è strettamente legato ai libri perciò direi che sono fondamentali nella mia vita, e per questo mi ritengo molto fortunata. Essendo un’accanita lettrice per me il libro è vita, è emozione, è conoscere, viaggiare, svago, è tutto. Con un libro posso trovare 1000 emozioni diverse, posso viaggiare nel tempo, nello spazio, e altro ancora. Umberto Eco disse «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito.. perché la lettura è un’immortalità all’indietro.» Come non essere d’accordo!

 

Qual è il tuo libro o il tuo autore del cuore?

Ah, bella domanda! Ne ho molti perché ognuno è legato ad un momento particolare della mia vita. Dalla serie di Harry Potter che mi ha accompagnato negli anni, al ciclo dei moschettieri di Dumas perché adoro il modo in cui riesce a coinvolgerti nella storia (in effetti è uno dei miei autori del cuore); dalla saga Lux della Armentrout che mi ha aperto un mondo e finora non ho trovato nemmeno un suo libro che non mi piacesse, ad ASOIAF (Le cronache del ghiaccio e del fuoco) del caro Martin e di cui ancora aspetto il seguito dopo anni e anni di attesa; da Orgoglio e pregiudizio della Austen (una delle autrici che più amo) alle avventure Poirot e Miss Marple. Tutti questi mi hanno aiutato in momenti particolari e hanno preso un pezzettino del mio cuore.

 

Perché hai deciso di aprire un blog letterario?

Perché le persone a me vicine non ne potevano più di sentirmi parlare di libri (ahahah...). Ma soprattutto perché posso esprimere ciò che penso liberamente e mi piace confrontarmi con altri lettori al riguardo.

 

Qual è il genere che preferisci leggere e recensire?

Anche qui vario a seconda dell’umore, ma principalmente Urban fantasy, distopici, storici, romance e gialli.

 

Leggi e recensisci anche altri generi?

Leggo molti classici e qualche volta biografie ma non li recensisco (non so dirti il motivo per cui non lo faccio).

 

Ti definiresti "buona" o "cattiva" con gli autori?

Beh, dipende: se il libro mi piace allora sono buona, se dovesse non piacermi per gusto personale sarei chiara; se invece il libro è proprio pessimo perché è davvero un brutto libro, allora sarei spietata, lo ammetto, ma semplicemente perché lo farei anche a tu per tu. Se non lo facessi sarei falsa ed è una caratteristica che non mi appartiene.

 

E gli autori, accettano le tue critiche?

Onestamente non lo so, ma è la vita. Se le accettano bene, altrimenti sono problemi loro. Ci si mette in gioco ogni giorno in ogni cosa e qualche volta quello che facciamo piace, altre volte no. Sono aperta a ogni dialogo nel caso in cui ci si voglia confrontare.

 

Cosa pensi del self publishing?

Non sono contraria, nel self si possono trovare storie e autori validi (per esempio, i libri di Liliana Marchesi per me sono davvero validi). Può essere un trampolino di lancio se si ha davvero del talento.

 

Se un libro non ti piace, lo recensisci lo stesso?

Certo! Alla fine è la mia opinione, possono esserci persone che sono d’accordo con me e altre a cui invece è piaciuto, e mi piacerebbe saperne il motivo.

 

Un parere per orientarci: cosa occorre a un libro oggi per attirare l'attenzione in un mercato così affollato?

Ah, questa è difficile. Posso dirti che secondo me è un mix di cover (perché anche l’occhio vuole la sua parte), una sinossi convincente (che ha lo stesso impatto dei trailer dei film) e una pubblicità ben studiata.

Per quanto mi riguarda, ciò che attrae la mia attenzione è una somma dei primi due elementi (cover e sinossi) e poi un qualcosa di particolare, originale, che deve spiccare e attrarmi.

Grazie mille ancora per le domande!!!!

 

Clara Cerri

sabato 11 febbraio 2017

RECENSIONE ARABA FENICE MICHELE SBRISCIA

 ED ECCOCI CON UNA NOVITA' ASSOLUTA: UNA DOPPIA RECENSIONE DI PAOLA E FRANCESCA, BUONA LETTURA ;-) 

Titolo: L’Araba Fenice
·        Autore: Michele Sbriscia
Formato: e-book
·        Lunghezza stampa: 219
·        Editore: Lettere Animate
Prezzo: 1,99


L’AUTORE:
Michele Sbriscia è nato a Fano l’8 Agosto 1970. È sposato con Lara e ha 2 figli, Giorgia e Matteo. È diplomato in elettronica e “ha la fortuna”, dichiara lui stesso, di lavorare nel settore da oltre 20 anni. Ha scritto il romanzo “Araba Fenice” edito da Lettere Animate a Giugno 2015. Ama leggere, scrivere, disegnare…tutto quanto permetta di sognare a occhi aperti!

Sinossi
Un’incredibile avventura sta per portare Andrea a vivere il suo sogno, ma continui balzi spazio-temporali lo tramuteranno in terrificanti incubi. Presenze malefiche cercheranno di strappare il protagonista alla realtà, rivelando orrori consumati nel corso dei secoli. La recente storia d’amore con Kari e il suo nuovo lavoro verranno messi alla dura prova anche dall’arrivo di uno spietato killer giunto dall’Africa per rintracciare un antico tesoro berbero. Segui la piuma della Fenice e tutti gli enigmi saranno svelati da un foglietto bruciacchiato recante antiche iscrizioni, scritto col sangue dal famoso alchimista Cagliostro.


RECENSIONE DI PAOLA:
Andrea Sgroglia è un uomo normale, come uno di noi. Gestisce la propria agenzia viaggi, di fronte a un negozio di scarpe dove lavora una giovane e bella ragazza tunisina da cui si sente particolarmente attratto. Kari è il suo nome. Andrea dalla sua scrivania è a soli 5,22 metri da lei. Fin qui sembra tutto normale, magari una storia d’amore sta per nascere tra i due. Invece no! Andrea entra in biblioteca e uno strano tizio consegna un libro e se ne va svelto. Curioso! Che libro era? “Trattato di Christoforo Acosta africano medico, & chirurgo della historia, natura, droghe medicinali...”
Da qui partono due storie in una, un racconto avvincente scritto su due piani temporali, con una trama complicata e articolata bene, in cui una persona “normale” e un po’ curiosa come Andrea si trova a vivere un’incredibile avventura.
Appare fin dall’inizio un personaggio misterioso e spietato: Taoufik, il fratellastro di Kari, un assassino pronto a tutto pur di mettere le mani su un tesoro che, secondo lui, gli spetta di diritto.
E non solo: anche due altri personaggi bizzarri e misteriosi fanno capolino di tanto in tanto: “Sindaco”
“Ti ho detto di non chiamarmi Sindaco!”...
Andrea presto conosce Kari, anche se non sa niente del suo passato. Tra i due nasce più di una semplice simpatia e, dopo una bella gita alle Grotte di Frasassi, si preparano a trascorrere una romantica serata, dove abita Kari. Ma proprio sul più bello, accade...
Non voglio raccontare la trama, dovete leggerla, leggere le descrizioni ricche dei luoghi, rispondere da soli alle tante domande: Quali segreti nasconde il manoscritto settecentesco che Andrea ha preso in biblioteca? E quale importante e potente formula nasconde quel foglietto un po’ bruciacchiato trovato nel libro e che qualcuno vuole recuperare a tutti i costi?
Ma a questo si aggiungono ancora visioni strane nella mente di Andrea che si incrociano e complicano la situazione. In realtà ogni elemento trova alla fine la sua collocazione e la sua spiegazione e, nel complesso, ho trovato il libro scritto bene. Davvero molto bello, a 5 stelle, il capitolo finale, con Cagliostro nella fortezza di San Leo: un elemento che permetterà di capire tutto il libro e di rileggerlo in chiave diversa. Un insieme di storia e leggenda, cultura e società legate insieme.
Anche il registro che usa cambia secondo le situazioni e le scene, dal cruento, alla situazione più leggera e divertente.    
L’autore parla con sicurezza di assenzio, tujone e glucoside amaro, di principi psicotropi, preparati erboristici e principi attivi delle piante; del “Manuale dei medicamenti galenici e chimici”, di erbe medicinali dai poteri vari.
Michele Sbriscia scrive:
“Ero entrato nel mistico mondo dell’alchimia: elisir di lunga vita, trasmutazione dei metalli, longevità e immortalità, miscugli di sostanze medicamentose.
Avevo forse trovato il movente?”
E ancora:
“Cagliostro, l’elisir di lunga vita, l’eterna giovinezza e la scoperta dell’ultimo elemento misterioso, ....M.A..ST.. o forse ....M .A..ST..
Qualcosa sarebbe ora cambiato nella sua vita?”
E descrivendo Kari: “Splendida e statuaria innanzi a me, ogni singola curva del suo corpo era priva di imperfezioni. Le sue invitanti labbra erano carnose...”
Poi: “Anche la luna sembra dissolversi per alcuni istanti, poi si ripresenta puntualmente. Un corpo mastodontico le passa davanti, oscurandola. [] la gigantesca massa e le sue evoluzioni aeree si avvicinano alla terra ferma. Le violenti...”

Insomma, davvero un ottimo esordio per Michele Sbriscia. Spero che stia scrivendo altro.



RECENSIONE DI FRANCESCA:

Un romanzo che mi ha sorpreso su più piani, quello di Michele Sbriscia, un mix di generi diversi per una storia avventurosa, tinta di rosa , ma a tratti gialla, con passaggi anche abbastanza cruenti, il tutto suddiviso in più piani temporali e in differenti luoghi geografici.
Le storie parallele si intrecciano pian piano, rendendo palesi i legami che le uniscono e appassionando sempre più il lettore.
Nella trama presente abbiamo Andrea, il personaggio che più mi è piaciuto , perché ‘normale’, è un ragazzo insicuro, pacato, che conduce una vita semplice, che viene stravolta con l’incontro di una donna misteriosa.
L’amore per questa donna lo trasformerà in un improbabile detective ( veramente ben riuscito in questa trasformazione che dona un tocco di ironia alla storia) , che si immerge nel mistero, attirando a sé il lettore con la sua imperfezione.
La storia ambientata nel futuro invece è agli inizi molto sognante, irreale, nebulosa, il lettore riuscirà a dipanare la matassa solo verso la fine.
Insomma è un romanzo complesso, che intriga, che abbracciando vari generi diversi non annoia mai, bravo l’autore!
Vi lascio alcuni passaggi per me molto significativi della poliedricità del narrare:




questo per me è un inizio perfetto, che mi ha catturato immediatamente , un modo di narrare delicato, sognante, pieno di dettagli nel descrivere, non vi sembra di vedere una cartolina leggendo queste parole?

e qui l’ironia di cui vi parlavo: un detective improbabile, impacciato e insicuro, che fa sorridere.


























Qui la sensualità fa da padrona, con il lato romantico della storia




































E infine questo , quasi scene da horror, con descrizioni crude e spaventose.


 CONCLUSIONI:
una vera sorpresa, un romanzo consigliato agli amanti del mistero, del fantasy, ma anche del romanticismo 




sabato 4 febbraio 2017

SEGNALAZIONE Luminose stelle sul cielo di Kabul, Soraya Tiezzi

Buonasera lettrici e lettori, oggi mi rivolgo ai più giovani ma non solo: ecco il new adult di Soraya Tiezzi: luminose stelle sul cielo di Kabul. La trama mi ha molto affascinato, non so voi,ma io lo leggerò di sicuro! buona lettura a tutti! 



AUTORE: Soraya Tiezzi

Curatore: M. Citro
Illustratore: R. Cerise
Editore: Paguro
Anno edizione: 2016
Pagine: 176 p. , ill. , Rilegato
Età di lettura: Young Adult.

TRAMA: Camila è una ragazza di sedici anni che vive in una Kabul che, purtroppo, non esiste più, molto diversa da quella che siamo abituati a sentire e vedere ai tg. In un Afghanistan libero e pieno di umanità. Dopo l'invasione dei russi e la presa dei talebani è costretta ad assistere impotente alla partenza di suo fratello Farid. Ma quello sarà solo il principio: si vedrà obbligata a lasciar andare le persone che ama solo per salvare loro la vita. Inizia così un vero e proprio incubo che la terrà lontana da Jamal, il suo primo e unico amore, e dal resto della sua famiglia per dieci lunghi anni. Anni in cui Camila da ragazzina diventerà una donna. Anni in cui soffrirà molto per via di Hares, l'uomo che con la forza l'ha separata da Jamal. Anni in cui dedicherà tutta se stessa a proteggerei suoi figli: Nadir, Ihsan e la piccola Jodha. Il tempo e, soprattutto il diventare madre, la aiuteranno a trasformarsi in una donna forte e coraggiosa e a superare così i momenti più difficili della vita.



ESTRATTO
"«Sii forte Camila jan, combatti per i tuoi sogni». Fu lui a confortare me e non il contrario, mi diede un bacio sulla guancia, e quando mi lasciò andare avrei voluto urlargli di fermarsi, di tornare indietro, di tornare a casa. Avrei voluto dirgli che avremmo lottato insieme per i nostri sogni"

venerdì 3 febbraio 2017

Interviste ai blogger: Babette Brown


Il blog di Babette Brown, al secolo Annamaria Lucchese, oltre a occuparsi di recensioni, interviste agli autori e segnalazioni di nuove uscite è una fucina di riflessioni sullo scrivere e sugli scrittori. Accanto a lei lavora un gruppo affiatato di collaboratrici. Con lei abbiamo parlato di editoria, di self, di antologie benefiche, del potere delle storie. Trovate il suo blog qui 
 

Benvenuta e grazie per aver accettato questa intervista. Chi sei nella vita di tutti i giorni?

Grazie a te. Sono felice di essere qui. Un saluto cordiale a chi ci leggerà. Sono un ex dirigente scolastico in pensione. Eh, sì, nel panorama delle blogger credo di essere la più anziana. Insomma, la classica vecchietta terribile. Una Nonna Abelarda, quasi.

 


Perché hai deciso di aprire un blog letterario?

Mi divertivo a scrivere qualche recensione per un blog famoso; solo che, al momento di scegliere i libri da leggere, mi ritrovavo spesso con i meno interessanti (battuta sul filo di lana dalle gambe gagliarde delle giovincelle). Così, mi son detta “I libri me li scelgo io”. Solo che… “Adesso, le recensioni dove le piazzo?” Ecco che ho preso il coraggio a due mani e mi sono messa a studiare Blogspot. È nato così il mio primo blog, che si chiamava “Babette legge per voi”.

 

C'è un genere letterario che proprio non sopporti, o leggi di tutto?

Leggo di tutto, dal saggio filosofico alla carta di giornale che avvolge le uova.

 

Ti capita mai di cominciare un libro e non finirlo?

Molto spesso. Non ho pazienza: se un libro non mi cattura entro le prime trenta pagine, lo chiudo in archivio. Non ho tempo da perdere.

 

Cosa ti conquista di più in un libro, lo stile o la storia?

Non sopporto l’uno senza l’altra e viceversa.

 

Parlaci del tuo gruppo e delle tue collaboratrici, le "Babbers": cosa significa per te condividere il tuo spazio?

Le Babbers sono il secondo team, che si occupa di Wattpad. Sono giovani, agguerrite, piene di voglia di fare. Stanno lavorando benissimo, sotto la guida di Valentina G. Bazzani. Voglio loro molto bene, stanno crescendo a vista d’occhio. Il primo team, invece, lavora a stretto contatto con me per il blog (la nuova versione: ho aggiunto “Brown” al nome). Abitiamo ai quattro lati del Paese, ma grazie alle chat siamo collegati ogni giorno. Mi piace il lavoro in équipe. Non mi importa di delegare, lo facevo con il mio staff quando ero dirigente scolastico. Ognuno ha il suo compito e lo porta a termine in piena autonomia. Una volta che hai scelto la persona giusta (e lei ha scelto te), il rapporto deve essere fondato sulla fiducia e sulla libertà.

 

Antologie a scopo benefico: qual è la tua esperienza in merito? Sono utili? L’esperienza ha avuto due facce. La prima, estremamente positiva, ha visto la collaborazione gratuita di tutti: autori, grafici, illustratori, editor e così via. La seconda, quella economica, mi ha deluso. So che è stato così per quasi tutte le iniziative benefiche del genere.

 


Cosa ti dà speranza nel panorama letterario ed editoriale attuale?

Il gruppo, sempre più numeroso, di autrici e autori self: scrivono belle storie e hanno imparato a servirsi di editor e grafici per offrire un prodotto di qualità, che non ha nulla da invidiare rispetto ai libri pubblicati da prestigiose case editrici.

 

Quale ti sembra, invece, la principale piaga della letteratura e dell'editoria attuale? Troppi scrivono e pochi leggono. Il mondo self e – purtroppo – anche quello delle case editrici, presentano troppi libri di scarsa qualità, che rischiano di nascondere quelli che meritano di essere letti e apprezzati.

 

Ti definiresti "buona" o "cattiva" con gli autori?

Scrivo con lo stesso “animo” le recensioni da cinque stelline e quelle negative. Non mi faccio scrupoli nell’indicare quello che non mi piace, che è scorretto, che è scopiazzato. Nello stesso tempo, mi piace far conoscere a chi mi legge i romanzi che ritengo validi. Quando “scovo” una giovane autrice che ha scritto qualcosa di prezioso, vado in brodo di giuggiole.

 

Cosa occorre a un libro, oggi, per distinguersi in positivo in un mercato così affollato? La storia, che deve riuscire a catturarti subito. Niente cloni, per favore, non ne posso più di quelli che si ostinano a scrivere e riscrivere le famose/famigerate sfumature. I personaggi, non stereotipati. Voglio protagonisti maschili che si facciano notare per intelligenza, sensibilità e carattere; di tartarughe ne ho fin sopra i capelli. Lo stile, adeguato al genere, ma anche personale: mi piace leggere una pagina e indovinare l’autore. È come ritrovare un vecchio amico. Non accenno nemmeno alla correttezza formale, anche se per molti è diventata un optional. Noi lettori, insomma, abbiamo voglia e bisogno di belle storie. E ne vogliamo tante.

 

Clara Cerri