venerdì 16 dicembre 2016

Le interviste ai blogger: Gli scrittori della porta accanto

Un gruppo di scrittrici blogger è protagonista dell'intervista di oggi. Un gruppo cui non piaceva il termine "emergenti" e ha voluto inventarsene un altro, che evocasse la familiarità e la presenza diffusa di tutti quegli scrittori che magari non sono famosi, ma potrebbero diventarlo. Col tempo il blog si è ampliato e ora ha al suo attivo, oltre alle fondatrici che rispondono alle nostre domande, più di una dozzina di collaboratori ai testi e alle immagini.
Trovate Gli scrittori della porta accanto qui


BENVENUTE E GRAZIE PER AVER ACCETTATO QUESTA INTERVISTA.


CHI SIETE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?


Ornella: una impiegata contabile/amministrativa disoccupata.


Silvia: mamma di tre figli a tempo pieno.


Elena: mamma che lavora full time nell’industria automobilistica.


Valentina: sono una accompagnatrice turistica e tour operator representative, ma anche una mamma. Mi alterno tra lavoro, casa e… Gli scrittori della porta accanto.


Stefania: anche io sono soprattutto una mamma… e un ingegnere biomedico. Faccio quel che capita, dall’insegnante alla webmaster, dalla grafica alla progettazione di strutture sanitarie - ormai sempre più di rado.


Tamara: una sognatrice instancabile alle prese con la quotidianità. Mamma, psico-criminologa, mi occupo di sicurezza.


CHE POSTO HANNO I LIBRI NELLA VOSTRA VITA?


Ornella: un posto mediamente importante, a pari merito con altri interessi.


Silvia: mi piace leggerli e ogni tanto anche provare a scriverli.


Elena: la mia salvezza per imparare cose utili ed evadere, sia quando leggo che quando scrivo.


Valentina: fondamentale. Devo essere sincera, non divoro libri in continuazione, ma ne ho sempre uno sul comodino. Leggo molto in treno, mentre vado a lavoro, unico momento di pace assoluta che ho nelle mie giornate.


Stefania: adoro leggere ma sono lenta, con poco tempo; i libri mi piacciono anche molto fisicamente, quindi quando entro in libreria acquisto più romanzi di quanti ne riesca a leggere… in una vita!


Tamara: fondamentali per la mia crescita. Non posso farne a meno.


PERCHÉ AVETE DECISO DI APRIRE UN BLOG LETTERARIO?


Ornella: siamo sei autrici che si sono conosciute sul web, si sono risultate simpatiche e hanno deciso di intrattenere un rapporto di amicizia. Tra le altre cose, si discuteva come potessimo pubblicizzare le nostre opere e alla più tecnologica tra noi, Stefania Bergo, è sorta l'idea di aprire un blog. Dunque lo scopo iniziale del blog, molto egoisticamente, è stato principalmente questo e solo in seguito, grazie all'aumento costante delle visualizzazioni e dell'interesse da parte di altri autori, abbiamo deciso di concedere a tutti la possibilità di promuoversi. A conti fatti, possiamo affermare che il nostro primo obiettivo è stato disilluso, poiché non siamo diventate più famose di prima, ma siamo orgogliose di diffondere cultura e promuovere la letteratura, con un occhio di riguardo a quella meno di consumo, meno sostenuta dai grandi marchi.


Silvia: Ornella ha già spiegato tutto, è andata così anche per me.


Valentina: aggiungerei solo che adesso ci occupiamo di moltissimi argomenti, non solo di letteratura e di arte. Nel nostro piccolo, gestiamo un web magazine culturale dagli argomenti vari, che accontenta proprio tutti.


Stefania: direi che non ho altro da aggiungere, Ornella ha raccontato benissimo il nostro esordio… ormai due anni fa!


Tamara: ho conosciuto delle scrittrici fantastiche, diverse nello stile e nel genere, ma tutte accomunate dalla grande passione per la letteratura, per le forme d’arte. Una squadra molto affiatata.


QUAL È IL GENERE CHE PREFERITE LEGGERE E RECENSIRE?


Ornella: prediligo il genere giallo/thriller.


Silvia: il mio genere preferito è sicuramente il romanzo storico.


Elena: sentimentale, introspettivo, giallo, umoristico, attualità.


Valentina: adoro i libri di viaggio, le storie d’amore (non esageratamente sdolcinate) e i libri di avventura.


Stefania: mi piacciono la narrativa non-fiction, i gialli e i libri di viaggio.


Tamara: storia, poesia, arte, teatro e letteratura.


LEGGETE E RECENSITE ANCHE ALTRI GENERI?


Ornella: certo, in verità leggo e recensisco un po' di tutto.


Silvia: certamente, alla fine sono una lettrice onnivora, leggo quasi tutto ma recensisco solo quello che mi piace. Non rientrano nelle mie corde gli erotici, vado contro corrente visto che sono tanto di moda, ma non m’importa e li scarto a priori.


Elena: con più difficoltà.


Valentina: certo, se mi incuriosisce un libro lo leggo e lo recensisco, anche se non è un genere che amo.


Stefania: sì, certo, mi è captato di recensire libri fantasy, romance e poesia, e ammetto che alcuni mi abbiano piacevolmente sorpresa.


Tamara: se ne vale la pena.


VI DEFINIRESTE "BUONE" O "CATTIVE" CON GLI AUTORI?


Ornella: decisamente buona, ma anche severa. Buona nel senso che apprezzo l'impegno e tendo a considerare più i lati positivi di quelli negativi di un romanzo. Severa quando sono in presenza di un prodotto poco curato sintatticamente e ortograficamente.


Silvia: più buona che cattiva, però non tollero gli errori di ortografia: mi fanno imbestialire e sono sintomo di poca cura da parte dell’autore, credo che un piccolo sforzo in più non guasterebbe. I refusi invece, possono capitare a tutti e quindi non li considero errori.


Elena: sono buona, perché non ho mai stroncato nessuno. Mi immedesimo nelle aspettative di chi ha scritto il primo libro e non mi piace essere io a disilludere la gente. Il mio parere è solo uno, anche se nella vita ho letto abbastanza, non sono onnisciente e posso sbagliare. Poi posso dare pareri in privato a richiesta, ma l’autore lo deve volere davvero ed essere pronto ad ascoltare.


Valentina: se un libro non mi piace non lo finisco e non lo recensisco. Non vedo il motivo di stroncare un autore che ha faticato per scrivere un libro. La strada dei feedback e delle recensioni è qualcosa di contorto che, se percorso col piede sbagliato, può sfuggire al nostro controllo. Faccio un esempio: entro in un negozio e compro un paio di pantaloni. Al primo lavaggio si rovinano. Non mi metto a gridare a tutti che quel negozio vende vestiti scadenti. Semplicemente non ci torno più. Magari sono io che ho fatto un lavaggio sbagliato, chissà.


Stefania: mah, io credo non riuscirei mai a stroncare davvero qualcuno, condivido quanto detto da Elena. Se un libro proprio non mi piace non lo finisco, passo al successivo, non mi impegno a scrivere critiche. Ma sono obiettiva, quindi se c’è qualcosa che non è nelle mie corde lo faccio notare senza problemi, facendo presente che, appunto, è solo un mio giudizio personale. I libri sono come i cibi: abbiamo fortunatamente gusti diversi e quello che aggrada a me non piace ad altri o viceversa, tutto qui.  Di contro, non riuscirei mai a fingere, a mettere i merletti a una recensione fingendo l’estasi se invece il libro non mi ha convinto più di tanto.


Tamara: equa. Cerco sempre di trovare un aspetto positivo in ogni libro. Se necessario, esterno qualche perplessità, altrimenti, solitamente evito di mettere in risalto eventuali difetti. Credo che la correttezza e il rispetto siano valori imprescindibili.


NON HAI PAURA CHE, SE SEI CATTIVA CON UN ROMANZO DI UN COLLEGA, POI QUESTO SI VENDICHI?


Ornella: il pericolo esiste, certo, ma non essendo troppo “cattiva” non dovrei nemmeno essere oggetto di tremende vendette. 


Silvia: il pericolo sussiste anche se sono stata buona, non è detto che tutti ricambino con la stessa moneta. Poi c’è chi si ostina a cercare il pelo nell’uovo e si inventa scuse talvolta decisamente fantasiose pure di screditare il tuo lavoro: sinceramente lo trovo sgradevole ma passo oltre, bisogna imparare a fregarsene. Non sarà un commento negativo a influire sulle vendite, anzi talvolta le recensioni negative stuzzicano i lettori e aumentano i download.


Elena: non ho paura perché non ho mai fatto sgarbi. Se qualcuno mi stronca, è una scelta sua, indipendente dal mio comportamento.


Valentina: come ho detto è difficile che questo accada perché non recensisco ciò che non mi piace. Se lo ritengo opportuno posso scrivere in privato all’autore (spesso lo faccio, anche solo per congratularmi se il libro mi piace molto) e dire lui le mie impressioni, suggerire magari qualche cambiamento. Se qualcuno critica in negativo i miei libri (ed è successo) prendo la critica e ne faccio tesoro, cercando di migliorare il prossimo scritto.


Stefania: come ho detto prima, non sono “cattiva”, sono obiettiva e cerco sempre di far notale eventuali aspetti per me negativi con gentilezza e correttezza, nel rispetto dell’autore, del lavoro e dei sogni che stanno dietro al suo libro. Non temo, quindi, che qualcuno possa stroncare il mio libro deliberatamente, per “vendetta”.


Tamara: no, se qualcuno dovesse criticare o commentare negativamente i miei libri mi prenderei la critica o il commento e stop. Non mi inerpicherei in dietrologie inutili. Un libro può piacere o meno. E poi se qualcuno volesse vendicarsi, visto che io non metto mai alcuna cattiveria in quel che faccio, non meriterebbe la mia attenzione. Ergo, fatica sprecata.


COSA PENSATE DEL SELF PUBLISHING?


Ornella: sono molto tentata di ricorrervi, tuttavia mi trattiene il fatto che esista ancora un po' di diffidenza nei suoi riguardi: responsabili quegli autori che auto-pubblicano qualsiasi lavoro senza assoggettarlo a un minimo di critica e di correzione.


Silvia: è un mercato in continua crescita al quale in futuro potrei anche decidere di ricorrere, visti i precedenti con i piccoli editori, mai dire mai.


Elena: chi vi ricorre deve essere conscio che poi la promozione è tutta sulle sue spalle.


Valentina: ero un po’ prevenuta prima di provare. Entrando sempre più dentro al mondo della scrittura e dell’editoria invece ho cambiato idea. Sì, nel self-publishing c’è un po’ di tutto e c’è il rischio di incappare in libri pubblicati senza grandi correzioni, perché, fondamentalmente, è un mondo accessibile a tutti. Ma per chi, come noi de Gli scrittori della porta accanto, lo fa con dedizione, attenzione al dettaglio, dedicando tempo alle correzioni, all’impaginazione, alla copertina e ai contenuti, direi che è un ottimo modo per essere padroni dei propri lavori a 360° gradi e poterne disporre quasi nell’immediato. Penso che sia molto adatto per la pubblicazione di libri collettivi (raccolte di racconti di genere vario o di più autori) e di libri magari già editi.


Stefania: ammetto che prima di pubblicare ed entrare nel mondo degli emergenti pensavo al self-publishing come all’ultima spiaggia dello scrittore. Invece ora mi rendo conto che sempre più spesso è una scelta conscia dell’autore, non un ripiego. Molti che conosco pubblicano indistintamente con case editrici o sulle piattaforme di self-publishng, per avere la libertà di scegliere la promozione e il costo più adatto al proprio libro. E, sebbene fossi prevenuta, devo dire che ho letto alcuni libri auto pubblicati davvero notevoli.


Tamara: sono un po’ all’antica, credo ancora nel mito dello scrittore che deve trovare una casa editrice che lo pubblichi dimostrando di avere fiducia nelle sue capacità letterarie. Non sul mercato. Tuttavia ho letto alcuni libri self che non mi sono dispiaciuti.


SE UN LIBRO NON VI PIACE, LO RECENSITE LO STESSO?


Ornella: mi è successo solo una volta che un libro non mi trasmettesse nulla di positivo e non ho voluto recensirlo.


Silvia: raramente un libro proprio non mi piace, però in quel caso non lo recensisco negativamente. Va comunque riconosciuta la fatica dell’autore, dietro ogni libro c’è sempre un grande lavoro, e anche se la trama non rientra tra i miei gusti personali, non è detto che il romanzo in questione non sia un valido prodotto, quindi perché stroncarlo? Le cattiverie le lascio agli altri.


Elena: non lo recensisco, però è anche vero che in genere leggo solo quello che mi attira e non leggo un libro solo se me lo chiedono. Quindi riduco subito le possibilità che il libro non mi piaccia.


Valentina: no, non lo finisco e non lo recensisco.


Stefania: no, come ho già detto, spesso non lo finisco nemmeno!


Tamara: se leggendolo mi trasmette emozioni negative o positive, lo termino e lo recensisco. In ogni caso mi trasmette qualcosa. Se non mi trasmette niente, allora è un altro discorso.


UN PARERE PER ORIENTARCI: COSA OCCORRE A UN LIBRO OGGI PER ATTIRARE L'ATTENZIONE IN UN MERCATO COSÌ AFFOLLATO?


Ornella: indipendentemente dalla bravura, che non sempre viene premiata e alcune volte non è nemmeno necessaria, come in quasi tutti i settori credo ci voglia una buona dose di fortuna, dopodiché è utile l'appoggio di qualcuno già inserito nell'ambiente “famoso” oppure che si sia disposti a impegnarsi economicamente per acquisire il supporto di agenzie letterarie e/o tecnici del settore.


Silvia: la penso esattamente come Ornella, poi ovviamente la dea bendata può cambiare le sorti del libro e la vita dell’autore.


Elena: una bella cover, per iniziare. E poi dei contenuti che interessino, a prescindere dalla scrittura dell’autore. Ci sono libri che hanno successo e proprio non me lo spiego.


Valentina: una grande fortuna! Se si ha la fortuna di aver scritto la storia giusta al momento giusto, allora con una copertina che stimola la curiosità del lettore e una buona pubblicità sicuramente si potrebbe riuscire a brillare di luce propria.


Tamara: molta visibilità e un tam-tam mediatico non indifferente. Credo molto nelle librerie fisiche, pur acquistando anche negli store on line. In ogni caso il libro deve essere presente e immediatamente disponibile.


 


Grazie di averci tenuto compagnia con questa intervista e auguri di buon lavoro a tutto lo staff





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