venerdì 16 gennaio 2015

Come arrivare alla pubblicazione. SELF, CASE EDITRICI O AGENZIE LETTERARIE?



Ora che il vostro romanzo è completo ed è stato revisionato fino allo sfinimento, che fare? Come arrivare alla pubblicazione?
Le vie sono tre: buttarsi nel SELF PUBLISHING.
Questa la strada da scegliere se:
• Siete sicuri che il vostro scritto sia in buone condizioni (pulito dai refusi e con trama che regga).
• Se avete competenze informatiche e grafiche,  il vostro lavoro è già ben impaginato e sapete lavorare con le immagini per creare una copertina.
• Se volete tenere tutto il guadagno per voi, perché quel che vi arriverà in tasca con le altre vie è un introito spesso ridicolo.
Ci sono molte piattaforme on line se avete scelto questa via, però, mio consiglio personale: non fidatevi del vostro parere, né di quello di amici. Fatelo correggere ad un editor.
Ho letto vari lavori in self e vi assicuro che moltissimi avevano refusi imbarazzanti o buchi nella trama o nella successione temporale.
Se volete un risultato professionale dovete spendere qualche soldino per far vedere il lavoro ad un esperto.
Per chi invece non vuole proprio spendere un euro il consiglio è di proporlo in qualche forum, dove si fa editing gratis e si danno pareri. C’è da aspettare parecchio e il risultato non è garantito (spesso chi corregge non è professionista) ma è sempre un aiuto un più.
Se invece volete tentare la strada delle CASE EDITRICI dovete prima distinguere tra tre tipologie:
Free, doppio binario e a pagamento.
Le Case editrici Free sono quelle che non richiedono nessun contributo, sotto nessuna forma: Leggono e valutano il manoscritto (gratis!!!), lo editano (gratis!!!) e lo pubblicano (gratis!!!) Chiaro? GRATIS! Non vi devono chiedere soldi!
Insisto molto su questo punto perché purtroppo la chiarezza è poca e case editrici classificate e pubblicizzate come free (anche big) spesso non lo sono poi tanto:
Ci sono quelle che ti dicono che non hanno esperti editor e che quindi devono assumerli esternamente, così ti chiedono 500/800 euro di contributo…ma loro non intascano nulla, è per l’esperto.  E beh, dico io, ma neanche spendono nulla, non assumono nessuno, quindi non scommettono su di te, sul tuo lavoro, se va male a loro non cambia nulla. Sempre che effettivamente non intaschino parte del malloppo destinato all’editing, ma questa è un’altra storia.
Poi ci sono quelle che ti fanno compilare un modulo già quando invii il manoscritto, specificando quante copie vuoi comprare per te… e che gliene importa, in fase di valutazione, sapere quante ne compro? Non sanno nemmeno se il testo fa o meno schifo. Allora mi chiedo e vi chiedo: se mettete ‘zero’ pensate che vi accetteranno il testo? Che lo leggeranno almeno? Può essere di sì, ma a me il dubbio, molto forte, viene: che sia una discriminante per decidere se cestinare o meno un lavoro?
Insomma state attenti alle fregature, leggete tutte le informazioni sui siti delle Case editrici e se arrivate a ricevere un contratto leggete molto bene le clausole.
A parte questo, di solito le case editrici free richiedono un’attesa più lunga: dai quattro ai dodici mesi. (Questo fa sperare che lo leggano con più attenzione? O forse sono semplicemente più intasate delle altre) e quindi bisogna armarsi di santa pazienza.
Poi ci sono le case editrici a doppio binario: sono quelle che pubblicano alcuni romanzi gratuitamente, quelli ritenuti ottimi, agli altri chiedono contributo. E anche qui mi scatta il dubbio, sarò sospettosa io, che vi devo dire. Come si fa a sapere chi ha pagato e chi no? A sentire gli autori di queste CE tutti han pubblicato gratis, ma come dimostrarlo? Anche se siete in buona fede, non vi disturba il dubbio che molti penseranno che in realtà avete pagato per pubblicare? Anche il fatto della scrematura per ‘merito’ in alcuni casi è una bufala. Racconto la mia esperienza: una casa editrice a doppio binario ( precisamente che ho scoperto dopo essere a doppio binario, perché si definisce free) valuta il mio manoscritto addirittura eccellente, sperticandosi in lodi sul fatto che lo abbiano letto d’un fiato appassionandosi ecc, ecc … poi però mi vogliono far pagare l’editing. Il romanzo, a loro avviso, necessita di editing leggero. Allora sono perplessa: Il romanzo è stato giudicato al massimo della valutazione, non ci sono lavori particolari da fare e mi chiedete lo stesso soldi? Allora a chi è che non fate pagare?
Anche qui, quindi, consiglio di andarci con i piedi di piombo e valutare bene i contratti.
Sull’editoria a pagamento non voglio soffermarmi più di tanto: guadagnano dagli 800 ai 2500 euro di media ad autore, pensate gliene importi troppo se pubblicate un capolavoro o la lista della spesa? Pensate si sbattano a puntare sul vostro lavoro o sulle vendite, quando il maggior guadagno l’hanno già avuto da voi? E soprattutto vi sembra normale pagare il vostro datore di lavoro per offrirgli un manufatto su cui poi lui dovrebbe guadagnarci ancora? A me personalmente sembra un’assurdità.
La terza via è quella delle AGENZIE LETTERARIE, una sorta di canale preferenziale che accompagna l’autore nella scelta delle case editrici, proponendo il lavoro solo dopo che sia reso alle migliori condizioni. Bello, direte voi. Sì, rispondo io, però torniamo al solito discorso: si paga e non tutti possono permetterselo. Anche qui poi bisogna saper scegliere, ci sono agenzie serie e agenzie meno serie. Alcune vi faranno pagare per poi proporvi alla fine a case editrici a pagamento o piccolissime case editrici, cui probabilmente sareste arrivati anche da soli. Altre invece vi seguiranno passo, passo, dall’editing fino alla firma del contratto.
Una cosa ho trovato invece molto utile nella mia personale esperienza: il servizio divalutazione inediti, cui può o meno seguire la rappresentanza. Il servizio ha spesso un costo, non troppo elevato (ma ci sono anche agenzie gratuite) però, specialmente chi è al primo lavoro, è davvero utile per riportare i piedi per terra e analizzare l’opera nei suoi pregi e difetti, nel dettaglio.
Io ho fatto fare quattro valutazioni in tutto, un paio davvero dettagliate, con consigli ottimi e spunti su cui lavorare. Una tra queste mi ha demolito completamente il romanzo con critiche pesanti, ma anche quelle sono servite per migliorare il lavoro e revisionarlo ancora una volta. Non tutto vi piacerà, non tutti i consigli saranno giusti, spesso dipende dal gusto personale di chi valuta il lavoro, mi è capitato addirittura che ciò che era stato esaltato come pregio da lodare nel mio romanzo, fosse elencato come difetto da un’altra agenzia. Ma non è questo il punto, il punto è che alla fine rivedendolo con gli occhi di questi esperti vi metterete davvero in discussione e vi metterete al lavoro sapendo dove intervenire. Spesso direte: “ma come ho potuto non pensarci prima? Come ho potuto fare questo sciocco errore?” . Fidatevi comunque, se il libro è una schifezza, nessuno vi dirà che è bellissimo e viceversa, se il libro è buono verrà fuori, pur in mezzo alle critiche. Molto utile la sezione della scheda in cui si parla di pubblicabilità, ovvero ti dicono secondo loro che prospettive hai, cosa pensano ti convenga fare con il manoscritto. Mi ricordo che una di queste agenzie ha addirittura dato un voto al mio lavoro, sì proprio un voto, come a scuola . Sembra una cosa banale, ma a me è stato molto utile per capire a che livello ero arrivata.
Quindi se proprio dovete spendere dei soldi io vi consiglierei di impegnarli proprio in questo servizio, che ritengo sia davvero utile per portare al massimo delle potenzialità il vostro sudato lavoro.

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