venerdì 25 novembre 2016

Sotto la sabbia Recensione




Eccoci alla prima recensione del sito rinnovato e siamo lieti di iniziare con ben 5 pollici alzati per questo romanzo recensito da Paola Casadei. Grazie Paola!!!




Titolo: Sotto la sabbia
·        Autore: Luca Masini
·        Formato: ebook
·        Lunghezza stampa: 136 pag
·        Editore: Edizioni Esordienti E-book
Prezzo ebook: 4,99
Audiolibro: 9,90


L’AUTORE:




Nato a Firenze nel 1971, ho trascorso l'adolescenza a Firenze, poi l'amore mi ha spinto a Montelupo dove vivo dal 1997. Abito in una casa piena di libri e blu ray. A farmi compagnia c'è mio figlio, l'amore ha deciso di percorrere nuove strade. Tantissimi anni fa mi ha emozionato tantissimo scrivere le storie dei personaggi del mio romanzo "Sotto la sabbia". Adesso mi sto emozionando a creare quelli del mio nuovo romanzo che s'intitolerà "Inseguendo Laura" e racconterà le vicende di un gruppo di ragazzi che si troveranno ad affrontare in maniera diversa il difficile passaggio da adolescenza ad età adulta. Tra i miei progetti editoriali futuri c’è la trasformazione in romanzo del racconto “Sotto gli occhi della luna” inserito nell’antologia Skerry (Sensoinverso edizioni.) e il seguito di Sotto la sabbia. Tra pochi mesi uscirà la nuova edizione del romanzo giallo “Quinto comandamento“ che s’intitolerà “Gioco criminale” (Sensoinverso edizioni) 
Attualmente lavoro in una società che gestisce i parcheggi di Firenze.
Nel 2005 ho pubblicato il racconto “Un amico dal buio” sull’Antologia Naturamica (Ibiskos Editrice) e il mio primo romanzo di narrativa gialla “Quinto comandamento” (Edizioni I Fiori di campo.)
Nel 2006 ho pubblicato il racconto “Dietro la porta” sull’Antologia Scrittura Italiana (Ibiskos Editrice) e il romanzo “Sotto la sabbia” (Edizioni I Fiori di campo)
Nel 2012 ho pubblicato la seconda edizione del romanzo “Sotto la sabbia” in formato digitale (EEE-Book)
Nel 2016 ho pubblicato il racconto “Sotto gli occhi della luna” sull’Antologia Skerry (Sensoinverso Edizioni)



Sinossi
Siamo in Toscana, verso la fine degli anni Settanta. Fabio si trova nella casa di famiglia, luogo reale (Viale Canova n. 23) e luogo dell’anima, deciso a venderla al miglior offerente, ma sembra che la casa non possa lasciarlo andare prima che il passato, custodito in essa, non sia del tutto dissotterrato, svelato, attraversato ancora e ancora. La memoria allora si mette a creare vari percorsi, circolari, che vanno e tornano e disperatamente si accaniscono con la loro paradossale precisione contro ciò che la sabbia ricopre e fa scomparire.
Ci troviamo di fronte a un affresco familiare dedicato al tempo e alla forza dei legami che ci vincolano anche a distanza o ci allontanano anche se vicini ogni giorno, una sorta di diario che ripercorre e ricostruisce il passato attraverso il presente e il presente attraverso il passato, nel quale un ruolo determinante hanno gli oggetti che evocano il ricordo e che si caricano di un valore particolare in rapporto all’evento o alla persona a cui sono associati. Il tempo viene scomposto e lentamente ricomposto in un nuovo scenario, quello finale, che in realtà non rappresenta in nessun modo una conclusione, ma l’immagine di trasformazioni ancora in atto.











RECENSIONE: 


La presentazione che Amazon fa del libro dice già molto. Non è un semplice riassunto. E io non posso che concordare. Sotto la sabbia è un racconto che si svolge su diversi piani temporali per coprire tutta la vita del protagonista da quando, a otto anni, gli nasce una sorellina, Elisa, fino a quando sono tutti ormai adulti. È un romanzo del ricordo: Fabio, il protagonista, la voce narrante, si trova ad un momento preciso della propria vita e i ricordi sgorgano prepotenti e inevitabili. I personaggi della storia sono tanti, familiari e amici di Fabio: Vincenzo ed Elisa, Francesco e Paolo, Giulia ed Erika - splendido personaggio, quello di Erika - nonno Osvaldo, dolcissimo nei suoi ricordi di guerra, della moglie scomparsa, con i suoi inseparabili pantaloni di velluto verde. E ancora Grazia, la dirimpettaia che raccoglie le confidenze delle sue riflessioni, zia Susanna, così strana, zio Franco, grande tifoso della Fiorentina e, naturalmente, i genitori di Fabio. 
Pennellate decise e sicure quelle di Masini. Le prime pagine mi hanno fatta precipitare insieme a lui negli anni della mia infanzia, negli anni Settanta. Mi ci sono sentita dentro, le sensazioni che racconta sono le mie! La tovaglia di Natale, il pranzo con l’immancabile panettone e la tombola a seguire: mancano anche alcune finestrelle.
Poi ci sono il mare e le spiagge di quegli anni, e le lasagne al forno e l’arista al forno con le patate della madre hanno un vero profumo. Ricordo perfino dove ero e cosa facevo nei giorni del rapimento di Aldo Moro. E mi sono commossa davanti al gesto di nonno Osvaldo che gli mette in mano i soldi e gli dice semplicemente: “Compraci quello che vuoi”. Quel nonno che si lascia andare ai racconti di guerra, che non riesce ad abbandonare i suoi pantaloni che rappresentano unricordo della sua amata, che mangia il panettone togliendo lo zucchero sopra. 

I miei amici, come quelli di Fabio, giocavano sulla spiaggia con le stesse palline dei ciclisti che lui metteva sotto la sabbia, e mio fratello giocava con il Subbuteo e cantava Ufo Robot. 
Il racconto è preciso, puntuale, vintage, scritto con molta sensibilità, trapela la nostalgia, e tratti di poesia fanno capolino di tanto in tanto. I ricordi del passato si mescolano al presente, in un’onda che passa e scorre fluida. 
Ma non poteva rimanere solo la dolcezza e la bellezza delle prime pagine: il racconto sarebbe stato incompleto. Fin dalle prime pagine mi sono chiesta cosa stava per essere raccontato: mancava qualcosa. Qualcosa che non doveva accadere, qualcosa che i bambini non potevano e non dovevano sapere, qualche tabù che non si poteva infrangere: cosa nasconde Erika? E i due amici, Paolo e Francesco: «Ti vergogni di avere un amico...» gli chiede Francesco. Per non parlare di un certo bacio rubato tra... no, preferisco lasciare scoprire e commentare al lettore. 
Davvero costruito bene: con le rivelazioni del finale, tutti i fili si raggruppano. Solo a quel punto la casa di Viale Canova n°23 potrà essere venduta.
Genere: che dire? È un po’ romanzo di formazione, un po’ diario, autobiografia, romanzo “alla ricerca del tempo perduto”. Data la precisione del racconto, infatti, si ripercorre una parte della storia italiana degli ultimi trent’anni: mi riferisco in particolare alle vicende di Aldo Moro e alle vicende legate al mondo del calcio, ma anche della storia del costume e della società di quei decenni. La bimba di uno zio tifoso della Fiorentina verrà chiamata addirittura Viola. 
Lo stile narrativo è apparentemente semplice, diretto. La costruzione temporale precisa e impeccabile. Descrizioni a volte brevi ma incisive. 


Che dire di più? Questo è il commento della commissione per il Premio Amarganta: Amarganta è felice di conferire una menzione d’onore a Luca Masini per il romanzo “Sotto la sabbia” con la seguente motivazione: un percorso della memoria che traccia un affresco morbido e avvolgente del passato del protagonista. Cose e persone si mescolano nella ricostruzione di un’infanzia costellata di vividi ritratti familiari che confluiscono nel presente in divenire. L’evocazione si trasforma in parte integrante della quotidianità a indicare come ognuno sia il punto di arrivo e di partenza di un tempo che è stato e di rapporti personali e collettivi indelebili. La cerimonia di premiazione si terrà Sabato 03 Dicembre dalle 16,00 alle 17,30 nella sede del Piccolo Teatro dei Condomini di Rieti #premioAmargantaEdizioneII




GIUDIZIO COMPLESSIVO: 


Lo consiglio! A chi? A tutti i lettori che non cercano l’azione ma i sentimenti, l’introspezione, a chi vuole leggere tra le righe gli anni ’70 e ’80.

Incipit: Il sole è già una palla di fuoco quando parcheggio l’auto davanti ad una cartoleria con le saracinesche abbassate. Sul vetro un cartello rettangolare mi informa che il negozio è chiuso per ferie e che riaprirà alla fine di agosto. Dall’altra parte della strada si alza una struttura grigia, con immense vetrate, circondata da una recinzione metallica che ne delimita la proprietà. Non appena la sfioro con le dita, la mia mente disegna nell’aria una stanza stretta e lunga con due file di banchi e una gigantesca cattedra, dietro la quale sta seduta una donna con il viso magro e gli occhi indagatori, pronti a scorgere anche la minima paura nelle iridi dei ragazzi immobili davanti a lei. Mentre sta per pronunciare il nome della prossima vittima, il suono di un clacson mi fa sobbalzare e una cimosa immaginaria si solleva dalla lavagna, cancellando quell’immagine e riportandomi alla realtà.

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